I 5 TIBETANI

Si pensa che i cinque riti tibetani abbiano più di 2.500 anni, rivelati al mondo occidentale da Peter Kelder, negli anni Trenta, i 5 tibetani sono esercizi rituali che  dei Lama tibetani, custodito da millenni all’interno di antichi monasteri. Praticati ogni giorno, meglio se la mattina,  favoriscono il benessere fisico e mentale. Bastano venti minuti per iniziare la giornata con vigore e vitalità. Sono una serie di esercizi ispirati alle asana di yoga. L’obiettivo degli esercizi è far funzionare in modo corretto i 7 chakra, ovvero i centri energetici presenti all’interno del nostro corpo. Ogni esercizio va ripetuto tre volte, aumentando gradualmente nel tempo, fino ad arrivare a 21 ripetizioni.

Cosa sono i chakra

Dal sanscrito chakra vuol dire “ruota” o “cerchio” e indica i luoghi del corpo sottile, dove risiede l’energia divina.

Infatti, secondo la tradizione yogica, oltre al corpo fisico, esiste un corpo sottile (o corpo astrale), cioè un’energia invisibile ma concreta che ci collega all’energia universale e con la quale si entra in contatto tramite la meditazione e lo yoga.

Quindi, lungo l’asse del corpo, in corrispondenza della colonna vertebrale, sono posizionati 7 centri energetici, i chakra, detti anche “vortici”. Ogni chakra è collegato ai vari organi e alla loro funzione vitale.

Se il nostro organismo è sano, i sette vortici ruotano velocemente e consentono all’energia vitale (chiamata prana) di fluire attraverso il corpo. Ma se anche uno solo dei vortici rallenta, il flusso energetico è alterato e ciò si riflette a livello fisico.

Ma vediamo ora gli esercizi:

  1. In piedi eretti, allagate le braccia in modo da portarle orizzontali al pavimento, con i palmi verso il basso. Ruotate su voi stessi in senso orario, senza spostarvi dal punto di partenza. Per cominciare, effettua l’esercizio fino al punto in cui avverti un leggero capogiro. Lo scopo di questo esercizio è accelerare la velocità dei vortici.

2. Distesi sulla schiena, con le braccia stese lungo i fianchi e i palmi delle mani sul pavimento con le dita unite. Inspirando sollevate il capo da terra piegando il mento al petto e sollevate anche le gambe tese portandole in posizione verticale. Espirando torna nella posizione iniziale.

3. Inginocchiati sul pavimento con il corpo eretto, appoggiate le mani, con le braccia distese, sui muscoli delle cosce. Inclinate in avanti il capo e il collo e ripiegate il mento sul petto. Quindi inclinate dolcemente il capo all’indietro inarcando al massimo la spina dorsale. Inspirate quando inarcate la spina dorsale ed espirate quando ritorni in posizione eretta.

4. Si parte da seduti con le gambe distese e i piedi paralleli, le braccia lungo i fianchi e le mani appoggiate ai lati del sedere, con le dita che puntano in avanti. Il mento è rivolto verso lo sterno. Inspirare e sollevare il bacino da terra, facendo leva sui talloni con la testa all’indietro. Mantenere la postura per qualche secondo, espirando tornate alla posizione iniziale.

5. Sostenete il corpo, rivolto al pavimento, con le mani e le dita dei piedi flesse. Le braccia e le gambe rimangono tese, inclinate dolcemente il capo all’indietro il più possibile. Facendo attenzione a non spostare le mani e i piedi salite con il bacino, piegandovi all’altezza dei fianchi e sollevate il corpo fino a fargli formare una V capovolta. Contemporaneamente portate in avanti il mento ripiegando sul petto.

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