“La curiosità può vincere la paura ancora più di quanto possa fare il coraggio” (J. Stephens)
Essere curiosi è alla base della crescita dell’essere umano.
Da bambini è una qualità innata e primordiale che permette di volgere lo sguardo verso la vita, da giovani permette di crescere verso la maturità.
Una qualità che molte persone tendono a perdere con l’avanzare dell’età ma che invece si dovrebbe continuare a coltivare in quanto rappresenta un vero toccasana per mente e corpo.
E’ importante prendere spunto proprio dai bambini, che affrontano la vita senza pregiudizi e si lasciano facilmente sorprendere e stupire. Non dare nulla per scontato, oltrepassare la superficie delle cose e di noi stessi, è un andare “oltre” la cristallizzazione mentale, che genera pensiero negativo e persino malessere psicofisico.
Troviamo il coraggio di fare domande a chi ne sa di più, misuriamoci con esperienze inedite: in una parola, cerchiamo di abbandonare la zona di comfort per aprirci a quello che le nuove esperienze ci offrono. Con molta probabilità tutto ciò ci darà così tante soddisfazioni che non vorremo più smettere.
La curiosità è un importante antidoto alla noia e alla routine, fondamentale per mantenersi attivi e aperti, credo sia la medicina migliore contro la noia, malinconia e cattivo umore.
E’ l’anticamera della libertà, perché apre la mente alla conoscenza, a qualcosa che possiamo scoprire solo inseguendo questo stimolo.
Come diceva Stephen Hawking, dobbiamo guardare più spesso le stelle; guarire la nostra noia con la curiosità come suggeriva la famosa scrittrice Dorothy Parker.